Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde
il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere
gettato via e calpestato dalla gente (dal Vangelo di Matteo 5,13-16)
La Fesmi (Federazione
stampa missionaria italiana), che unisce una cinquantina di riviste di vari istituti, enti e ong missionari, ha convocato per
il prossimo 25 aprile a Verona l’iniziativa ”Arena di Pace e Disarmo” una “giornata di resistenza e
liberazione”, con questa precisazione: “La resistenza oggi si chiama
nonviolenza. La liberazione si chiama disarmo”. L’immagine del manifesto mostra
il fiore della pace che nasce da una bomba spezzata. Come sfondo l’immagine
stilizzata dell’Arena di Verona e udite, udite…. i colori della bandiera più “politically correct” al mondo ossia
quella arcobaleno,…. si avete capito bene proprio quella!.
Pensando ad un errore ci siamo informati sulla “natura” del
Fesmi pensando a qualche organismo non governativo umanitario ma poi ci siamo
ricreduti vedendo come tale federazione in verità raccoglie il fiorfiore delle
riviste cattoliche missionarie. «Fides», l’agenzia della Congregazione vaticana
per l’evangelizzazione dei popoli, in un articolo pubblicato qualche anno fa (http://www.fides.org/it/news/20555)
dava tuttavia un giudizio nettamente negativo nei confronti del vessillo,
simbolo per eccellenza del movimento pacifista e per i diritti gay. Come mai
uomini di Chiesa, laici o chierici che siano - si chiedeva “Fides” - hanno per
tutti questi anni ostentato la bandiera arcobaleno e non la croce, come simbolo
di pace. E poi si domandava:
«Questi uomini e donne di Chiesa sanno qual è l’origine della bandiera della
pace? Molti probabilmente no. Altri, pur sapendo, non se ne preoccupano più di
tanto». Le origini della bandiera della pace vanno ricercate nelle teorie teosofiche nate alla fine dell’800. La
teosofia (letteralmente “Conoscenza di Dio”) è quel sistema di pensiero che
tende alla conoscenza intuitiva del divino». Da sempre presente nella cultura
indiana, ha preso la sua moderna versione dalla Società Teosofica, «un
movimento mistico, esoterico, spirituale e gnostico fondato nel 1875 da Helena
Petrovna Blavatsky, più nota come Madame Blavatsky». Il pensiero della corrente
rappresentata dalla bandiera arcobaleno si basa sullo «gnosticismo», sulla
«reincarnazione e trasmigrazione dell’anima», sull’esistenza di «maestri
segreti» e riconduce al New Age, mentalità che predica la libertà più assoluta
e il relativismo, l’idea dell’«uomo divino», il rifiuto della nozione di
peccato. Leggendo tutto questo non possiamo non ricordare l’opera dello
scrittore cattolico convertito Robert Hugh Benson “Il Padrone del mondo” dove oltre
a notarsi il genio precorritore dell’autore (vedi numero di febbraio 2014 del
Timone) si evidenzia come si viva in un clima culturale dove domina lo spirito
del mondo, cioè una visione della vita dove è esclusa radicalmente la
dimensione soprannaturale, mentre il cristianesimo, ritenuta religione barbara
e sciocca, è fatta apertamente oggetto di derisione e di persecuzione. E’ in
questo contesto che si colloca la persona stessa dell’Anticristo, l’uomo
eccezionale che realizzerà ciò che Cristo non è riuscito a dare all’umanità: la
pace, la giustizia e il progresso universale. Nel medesimo tempo l’autore
coglie le ragioni profonde della crisi della Chiesa che vede perdere una parte
consistente dei suoi fedeli sedotti dalle lusinghe del nuovo messianismo.
In
questo contesto di riflessioni ci sembra provvidenziale il commento di padre
Piero Gheddo, missionario secondo il Vangelo, all’iniziativa promossa da Fesmi
a Verona, che in un editoriale apparso recentemente su Nuova Bussola Quotidiana
(http://www.lanuovabq.it/it/articoli-cari-missionariil-pacifismo-aiuta-le-vocazioni-8495.htm)
scrive, “Viviamo in un tempo di secolarizzazione, che tende a ridurre la fede e la vita cristiana ad un
hobby privato, di cui non è bene parlare in pubblico. Noi missionari, le
riviste e gli organismi di laicato missionario, mezzo secolo fa facevamo
manifestazioni e campagne nazionali per diffondere l’ideale missionario e
suscitare vocazioni per la “missione alle genti”: testimoniare e annunziare
Gesù Cristo ai non cristiani, convinti ed entusiasti della nostra vocazione
missionaria. Poi, a poco a poco, non siamo stati capaci di andare
contro-corrente, ma ci siamo lasciati portare dalla cultura dominante,
appunto la secolarizzazione e il relativismo. Abbiamo rinchiuso il nostro
carisma e il nostro ideale nei conventi, nelle chiese e sacrestie; e uscendo
per scrivere, parlare, manifestare, animare, abbiamo incominciato a fare le
campagne contro le armi, contro il debito estero, contro le multinazionali,
contro i farmaci contraffatti, per l’acqua pubblica.
Risulta poi una perla di saggezza illuminata dal Vangelo la
conclusione di Padre Gheddo : “Il mio
sogno è che un giorno i missionari organizzino una serata di riflessione e di
preghiera, magari anche all’Arena di Verona, con questo logo: “Cristo è la
nostra Pace” (Efesini 2, 14); con testimoni che intervengono su questo tema e
spieghino perché e come Cristo porta la pace all’uomo e al mondo. Verrebbero in
pochi? Assolutamente no, anzi molti direbbero: finalmente i missionari vanno
contro corrente e proclamano al mondo la loro fede e la loro esperienza fra i
popoli. Una manifestazione non di protesta “contro”, ma una proposta “per”, a
tutti gli uomini di buona volontà.
Crediamo che questo sia l’unico modo per vivere
coerentemente il Vangelo in qualunque ambito della vita e della società. Su
questo la Parola di Dio è molto chiara: Voi
siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si
renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla
gente (dal Vangelo di Matteo 5,13-16)
Pertanto sentiamoci
cattolici senza aggettivi,
cattolici e basta. Uomini ai quali è stata donata la Fede, innamorati di Dio e
membra vive della Chiesa, figli della Vergine Madre, fedeli al Santo Padre e ai
suoi insegnamenti. Ma anche conquistatori di uomini e donne alla causa del
Vangelo e della Chiesa, difensori della Fede e della cultura che ne deriva,
apostoli della Nuova Evangelizzazione (dal sito Il Timone http://www.iltimone.org/)
Amici
del Timone di Ferrara
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