Padre M. Siano
“Libero pensiero” e “Gnosi” in una loggia massonica di Ferrara
Parte Seconda
3. Morte & Vendetta simbolica
o “metaforica”
Nella “tavola” Il Senso della Vendetta Massonica, ancora il «fr. A.·.Mu.·.30°» (Capitolo “Felice Foresti” – RSAA) si
lamenta che i cattolici intendano “alla lettera” le minacce di morte contenute
in certi rituali massonici contro i massoni spergiuri e traditori.
A:.Mu:.
sostiene che sono solo metafore, simboli,
e che semmai è la Chiesa che mandava a morte i massoni (forse il fr.
A:.Mu:. avrebbe fatto bene a fornire qualche esempio storico di esecuzione
pontificia antimassonica...). A:.Mu:. afferma che in passato (secoli XVIII-XIX)
i massoni erano costretti ad agire in
grande segretezza perciò i rituali massonici obbligavano gli Iniziati a sottoporsi
a pene cruente in caso di svelamento di nomi, riti e altri “segreti”...[1]
A:.Mu:.
scrive:
«Che nei rituali
si introducesse qualche forte richiamo alla segretezza sui lavori di loggia, e
soprattutto sull’identità dei propri fratelli e sui luoghi di riunione, pena
un’implacabile vendetta in caso di violazione e soprattutto di delazione, non
appare quindi poi così strano ed insensato. Ma un conto è leggere tale
“vendetta” con una chiave meramente profana, un conto è farlo in chiave
esoterica»[2].
Il
“fratello” A:.Mu:. passa con disinvoltura dal piano profano, o “exoterico”, a
quello esoterico. In un caso o nell’altro, dal punto di vista cattolico, quelle
pene anche se simboliche o metaforiche lasciano perplessi e un buon cattolico
non dovrebbe assoggettarsi (con
giuramento o solenne obbligazione/promessa) a cose del genere.
A:.Mu:.
riconosce che il concetto di vendetta
è presente nei rituali RSAA (9°, 10°, 30° grado), ma tali rituali insegnerebbero a mitigare, a smussare la vendetta...
Un esempio riportato da A:.Mu:. : nella
leggenda del 10° grado, agli assassini di Hiram è risparmiata una crudele
tortura e, di conseguenza, vengono subito decapitati...[3]
A:.Mu:.
spiega che la vendetta massonica è cruda,
fredda:
«Ed ecco che la
vendetta si stinge degli aspetti più sanguigni e passionali. La Massoneria la
include nel proprio percorso, in difficile equilibrio fra gli scacchi bianchi e
quelli neri della vita e della nostra umanità, ma pretende che non sia d’impeto
(anche se ammette che possa accadere, come nella vicenda del 9° Grado). Bensì
contempli una nostra responsabile presa di coscienza, che ci induca ad
assumercene tutte le conseguenze. La
vendetta massonica è dunque la classica vendetta “fredda” (basti pensare
alla leggenda del Conte di Montecristo raccontata dal massone Dumas; oppure
alla leggenda del boia di Parigi che prima di calare la lama della ghigliottina
sul collo del Re Luigi XVI, ultimo discendente di Filippo il Bello, gli avrebbe
bisbigliato all’orecchio “Sono un Templare, questa è la vendetta del Gran
Maestro De Molay”)»[4]
(neretto nostro).
A:.Mu:. fa capire che
in senso esoterico, la vendetta massonica
è necessaria per riparare ed eliminare il Male (da riconoscere e sperimentare, secondo A:.Mu:.) che si è inserito nella Genesi, nella
Creazione, in ciascuno di noi... A:.Mu:.
parla de «l’atavica riparazione del Male morale che riconosciamo essere parte
di noi, come un difetto della Genesi (il vero senso della parola mancante), ed
il tentativo della sua graduale soppressione»[5]... La
Libera Muratoria è «arte che consente di replicare (e se possibile rettificare,
completando la Grande Opera) la Genesi del Cosmo, o quanto meno del genere umano»[6].
Così
A.Mu. conclude il suo articolo:
«Contrariamente
ad altri culti, la Massoneria, che non è una religione, ma un antico deposito
di sapienza e tradizione, ammette che nella creazione forse è stato compiuto un
errore, forse si è verificato un incidente o vi è ancora qualcosa di
incompiuto. E’ un’ipotesi, non un’affermazione. Ed è contro questo
destino di incompiutezza, che da secoli e millenni la Massoneria perpetua, o cerca
di perpetuare la propria Vendetta. Per scavare oscure prigioni al vizio, e per
il bene dell’Umanità. E’ una certezza»[7].
Parole
oscure, dal sapore gnostico e magico... Le perplessità di noi profani
rimangono. E la Vendetta Massonica fa
pensare...
Ci chiediamo se l’autore di quella “tavola” («A:.Mu:.») sia proprio il
“fratello” «Andrea Musi 30°» chi si firma apertamente nella “tavola” Sindrome
Apocalisse (24-2-2013) dove afferma tra l’altro che «anche e soprattutto» le
Logge massoniche possono produrre «eggregoro positivo» (ossia “energie”, “campi
energetici”...) con «maggior forza e concentrazione» rispetto a «la preghiera
continua delle suorine di clausura e dei monaci in conventi sempre più vuoti»[8]...
Un altro massone (F. C.) del Capitolo
“Felice Foresti” scrive nella “tavola” La Pena di Morte del 10° grado
RSAA : «Assistiamo
nel rituale del X grado ad un evento di “celebrazione” dell’esecuzione
capitale, della morte, nel suo aspetto più teatrale»[9].
F.C.
elogia la morte e la pena di morte poiché questa sacralizza la vittima:
«La vittima, a mezzo della sacralizzazione
della sua morte, si trasforma, non è più vittima\condannato, ma diventa totem
della morte e del sacrificio più grande, quello della vita: diviene “la vittima
sacrificale” per la grande e più potente delle divinità “la morte”. [...] Nel
“dare” la morte, l’umanità si riappropria di un evento che “subisce” come
condizione dell’esistenza senza possibilità di controllo, come un evento
improvviso il più delle volte, ingiusto sempre. E’ alla morte stessa che
l’atto di uccidere offre un tributo; nel tributo l’uomo ha la sensazione di comunicare
con la morte; il controllo della morte come atto estremo nel tentativo di
possederla»[10] (neretto nostro).
Poi, F. C. scrive: « Il rituale
della morte in X è un’esecuzione alchemica, una fusione di due elementi, vita e
morte [...]»[11].
F.
C. fa capire bene che il Caveliere Eletto
dei XV (10° grado RSAA) è chiamato a muoversi tra gli opposti Bene e Male, Luce e Oscurità, Vita e Morte, e a
congiungerli...
Cito un altro brano di F.C. (neretto nostro):
«per capire il male bisogna diventare male, per capire il
bene diventare bene, in una continua lotta; come il cavaliere non dobbiamo
avere paura. Un ruolo pericoloso dove
tutto si mescola nell’indistinto
della primordialità: l’esercizio
della violenza, il contatto con la morte, la preda e il suo inseguitore. Il
Cavaliere dunque accetta la fascinazione dell’oscuro e la persegue senza paura
di perdersi»[12].
In un’altra “tavola”,
ancora sul “fascino” per la Morte, il fr. «A:.Mu:. 30°» cita alcuni brani del Fr. Antonio Panaino
(GOI): «Tutto il nostro percorso massonico, ed i riti che l’accompagnano,
rappresentano un lungo viatico per prepararsi ed affrontare la Morte. Per
possederla anziché esserne posseduti. Ed in questo percorso non vi è nulla,
quasi nulla, che riconduca a riti di fertilità, fecondità, generazione della
Vita, propri della dimensione femminile»[13].
Ma
A:.Mu:. 30° osserva (neretto nostro):
«Se il fine di
tutta la nostra ritualità è l’incontro
con la Morte, è appena il caso di notare che si tratterebbe di un incontro
con una figura declinata al femminile. Una
figura che non sarebbe altro che l’immagine speculare della Vita. Praticamente
lo stesso principio, la stessa
attrice, nell’interminabile successione di Vita e di Morte del genere umano
e di tutta la Natura che lo circonda»[14].
Dunque, per A:.Mu:.
30°, Vita e Morte sono due aspetti di un
unico Principio...
4. Elogio a: iniziazione & massoneria femminile, Wicca & magia
Nella
medesima “tavola” sopracitata, al massone A:.Mu:. 30° dispiace che la
Massoneria anglosassone “regolare” vieti l’iniziazione alle donne. In compenso,
nota l’autore, ci sono vari gruppi massonici “misti” o prettamente femminili
sebbene non riconosciuti come “regolari”. Come altro esempio di iniziazione e
iniziabilità femminile, A:.M:. 30° cita la Wicca,
un movimento di stregoneria aperto a uomini e donne, che pratica magia e riti
sessuali («una vera e propria unione sessuale»).
A:.Mu:. 30° afferma
che nelle logge massoniche trovano rifugio le idee sconfitte e perseguitate,
tra cui l’«antica magia medievale»[15]
perseguitata dalla Chiesa.
A:.Mu:. scrive:
«Nelle
logge risiede infatti ancora l’antica sapienza e la magia del mondo di Merlino
e di Camelot. Le stesse cui si rifà la Wicca»[16].
Poi A:.Mu:. 30° narra
a questo proposito la scena del film Excalibur
(1981) in cui Morgana cerca di ottenere da mago Merlino i segreti della magia.
Merlino la invita a darsi pace perché ormai la religione cristiana è vincente:
«Mentre avviene
questo dialogo alle loro spalle scorre una processione cristiana, è la nuova
religione che sta cancellando quella antica. Merlino lo sa, ed invita Morgana a darsi pace. Non è più il tempo del
Drago. Non è più il tempo dell’antica magia. L’apprendista non desiste e
con uno stratagemma estorce al mago la formula per richiamare il Drago. Ma come
aveva predetto Merlino la formula non funziona più. A Morgana rimane l’effimero
potere di “mascherare” la propria vecchiaia. La magia più superficiale. Merlino invece sprofonda in un’antica
grotta (una loggia?), ibernato in una grande stalagmite di ghiaccio, in
compagnia del Drago, in attesa che il mondo abbia ancora bisogno e possa ancora
credere nella sua magia. Magia che senza la Grotta, senza la Massoneria,
sarebbe andata completamente perduta. Anche l’iniziazione femminile non è perduta.
Forse è racchiusa anch’essa nelle nostre “interiora terrae”. In attesa che un
Drago la risvegli»[17]
(neretto nostro).
Dunque A:.Mu:. 30°, Cavaliere Kadosch, elogia la Wicca, l’antica
magia medievale e il Drago.
I Fratelli della
Loggia “Giordano Bruno”, sanno bene che il loro “patrono” aveva una visione «panteistica»
di Dio ed era un «mago» da come si evince anche da una loro “tavola” di Loggia
(Giordano Bruno il mago). Il massone
D.Z. scrive: «il Mago in Giordano Bruno, assurge
alla massima dignità nella capacità di cogliere l’infinito ed è tanto divino da
non avere bisogno dell’ascesa, poiché la sua mente preparata rifletterà in sé
stessa il mondo e ne acquisterà i poteri»[18].
5. Apologia (tra libero pensiero & gnosi) di omosessualità & omosessuali
L’8 maggio 2011, sul website della “Giordano Bruno”, viene
inserita una “tavola” del “fratello” A:.Mu:. scritta nell’ottobre 2007.
In quel testo A:.Mu:. auspica che la Massoneria
accolga gli omosessuali osservando che ci sono omosessuali tra grandi Iniziati
massoni... Poi, immancabile, c’è il rimprovero di A:.Mu:. contro il
Cristianesimo e la Chiesa Cattolica.
A:.Mu:. scrive infatti (neretto nostro):
«I
rapporti omosessuali sono tuttora condannati da cattolici, ortodossi, ebrei,
mussulmani, buddisti e dai protestanti, ad eccezione dei battisti e dei
calvinisti. I politeismi, invece, da
sempre hanno avuto atteggiamenti più tolleranti nei confronti dei diversi
orientamenti sessuali. Diffusa nei popoli celti, e in oriente, l’omosessualità,
nel pantheon classico, aveva uno spazio di tutto rispetto. A tutti sono noti
gli amori omosessuali di Zeus e Ganimede [ndr: A:.Mu:. non precisa che il conseziente Ganimede della leggenda
greca è un adolescente... Insomma, Zeus, “capo” degli dèi dell’antica Grecia,
era pederasta o pedofilo...], Dioniso ed Adone, Poseidone e Penelope,
Apollo e Ciparisso, di Eracle e Giasone e molti altri, ma non bisogna scordare
nemmeno i rituali orgiastici in onore di Demetra, Dionisio e Priapo. Spesso
nelle civiltà influenzate dallo sciamanesimo l’androgenia è una caratteristica sacra. Nella cattolicissima
Europa, al contrario, lo zelo nel reprimere ogni deviazione dalla rigida
ortodossia, si può comprendere solo sul piano della pura preservazione del
potere, e del più rigido controllo delle masse.
In realtà in nessun brano del Vecchio e
del Nuovo Testamento vi è un esplicito riferimento ed una esplicita condanna
dell’omosessualità
[ndr: anche qui, A:.Mu:. si sbaglia]»[19].
Dovrebbe esser
chiaro che la tolleranza del massone A:.Mu:.
verso omosessualità & omosessuali,
sodomia & sodomiti, è in realtà un’apologia
fondata su “libero pensiero” (razionalismo)
& gnosi.
Non dispiaccia
ai “fratelli” ferraresi se osserviamo che le loro stesse “tavole” confermano,
specularmente, il giudizio immutato della Chiesa sulla Massoneria. Di recente persino
un Maestro Massone, membro di un’importante Gran Loggia estera, ha ammesso
l’incompatibilità di principii tra Massoneria e Chiesa, pur auspicando una sorta
di “collaborazione” pratica sul terreno filantropico e umanitario. Ma questa è
un’altra storia.
[1] Cf. A:.Mu:. 30°, Il Senso della “Vendetta Massonica”, (senza data) in http://www.loggiagiordanobruno.com/tavole-del-capitolo-rsaa-felice-foresti-di-ferrara/il-senso-della-vendetta-massonica
[2] Ibidem.
[3] Cf. ibidem.
[4] Ibidem.
[5] Ibidem.
[6] Ibidem.
[7] Ibidem.
[8] Cf. A. Musi, 30°, Sindrome Apocalisse, 24-2-2013, in http://www.loggiagiordanobruno.com/tavole-del-capitolo-rsaa-felice-foresti-di-ferrara/sindrome-apocalisse
[9] F.C., La Pena di Morte (X grado) tra Antropologia
e Esoterismo, 28-5-2013, in http://www.loggiagiordanobruno.com/tavole-del-capitolo-rsaa-felice-foresti-di-ferrara/la-pena-di-morte-x-grado-fra-antropologia-ed-esoterismo
[10] Ibidem.
[11] Ibidem.
[12] Ibidem.
[13] A:.Mu:. 30°, Un’esclusione in guanti bianchi, 25-3-2014, in http://www.loggiagiordanobruno.com/tavole-del-capitolo-rsaa-felice-foresti-di-ferrara/unesclusione-in-guanti-bianchi
[14] Ibidem.
[15] Ibidem.
[17] Ibidem.
[18] D.Z., Giordano Bruno il mago, 16-5-2011, in http://www.loggiagiordanobruno.com/20110516-giordano-bruno-il-mago.html
[19] A:. Mu:., Chi osa battere alla porta del Tempio?, 08-05-2011, in http://www.loggiagiordanobruno.com/20110508-chi-osa-battere-alla-porta-del-tempio.html
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