sabato 4 maggio 2013

Idee - Il bipolarismo del futuro tra movimenti e partiti artificiali


Come avevamo già osservato dopo le elezioni di Febbraio, gli ultimi avvenimenti politici hanno ulteriormente marcato il nuovo corso che sta prendendo il bipolarismo italiano: chi sta con la politica e chi sta con la rivoluzione. Il bipolarismo del futuro perde cioè i tradizionali connotati di destra e sinistra per andare a polarizzarsi tra chi crede che la politica debba essere ancora affidata ai partiti nelle forme che conosciamo e chi invece vuole affidarla a soggetti e meccanismi strutturalmente esterni a tale mondo. Il solo vedere persone, simboli, espressioni verbali immediatamente collegate alla politica tradizionale crea un disgusto ormai radicato in una parte dell'elettorato, che vuole rivolgersi altrove, mentre un' altra parte dell'elettorato nutre il timore che forme alternative di partecipazione alla democrazia non garantiscano la democrazia stessa.


 Ma il rifiuto della politica tradizionale è un sentimento genuino? Nella società post moderna, in cui l'individuo è esposto a condizionamenti nuovi, il posizionamento di un polo anti-politico è da attribuirsi ad un reale effetto di rifiuto della politica da parte delle persone oppure le pressioni del mondo informativo hanno avuto un ruolo dominante rispetto alle esigenze dell'elettorato? In altre parole, l'antipolitica nasce dalla gente oppure....è stata creata ad arte?



Giuliano Santoro, giornalista di Micromega, nel libro Un Grillo Qualunque (edizioni Castelvecchi 2012) ricorda che il linguista cognitivo G.Lakoff ha spiegato che " tutti abbiamo bisogno di categorie concettuali e metafore per dare un senso al mondo  in modo da poter capire la nostra esperienza di vita in maniera familiare e, soprattutto, accomodante ". Per questo, fare comunicazione politica oggi significa "concatenare i fatti tra loro in modo che producano un senso e mantengono un determinato significato". E soprattutto queste concatenazioni, che Lakoff chiama frame, " con l'uso ripetuto nel tempo creano percorsi neurali ,scavando dei canali di costruzione di senso nelle nostre menti".


Secondo Santoro, il frame dell'antipolitica è stato imposto da Casaleggio a Grillo e a Di Pietro, i due clienti della Casaleggio Associati, l'azienda specializzata in marketing che gestiva l'immagine ed i blog di entrambi dal 2005. Secondo quanto riportato da Di Pietro stesso in una intervista al Corriere della Sera (pag. 78), dall'azienda venivano decisi i post da pubblicare nell'uno e nell'altro blog, in modo da avere un attacco antipolitico sincronizzato. Secondo l'azienda, specializzata in posizionamento mediatico, occorreva puntare tutte le energie per andare contro la partitocrazia, rifiutando l'apparentamento di Di Pietro con il Centrosinistra, motivo per cui si procurò la fine della collaborazione nel 2010 tra la Casaleggio Associati e il movimento di Di Pietro che, pur presentandosi come elemento di rottura col passato non voleva staccare del tutto con la sinistra, percependo come necessaria una alleanza elettorale

 Se questi sono i fatti, emerge quindi uno scenario nuovo, diverso da come ci è stato presentato fino ad ora, uno scenario cioè in cui il frame dell'antipolitica, imposto per motivi di marketing per guadagnare il consenso, viene guidato scientificamente a tavolino e, ripetuto anche da altri attori della scena mediatica, si è alla fine ritagliato una presenza considerevole nell'opinione pubblica.

Del resto la disciplina dell'instradamento di opinioni nell'attuale società digitale ha da tempo le sue categorie, i suoi studi e le sue analisi: si chiama "AstroTurfing" e viene applicata sia all'economia, con la diffusione di vere e proprie campagne promozionali mascherate da genuine opinioni dei consumatori, che alla politica, con la costruzione di movimenti politici artificiali, che sembrano venire dal basso ma sono del tutto pilotati. Il termina Astroturfing, da Astroturf, una erba artificiale commercializzata dagli anni '60, è stato coniato nella metà degli anni '80 negli Stati Uniti e nasce quindi come tecnica di alterazione della percezione sulle qualità di un prodotto commerciale, ma in seguito è stato appunto applicato anche alla politica per indicare quelle idee che, lungi dall'essere radicate da tempo in una comunità, godono in realtà di una promozione a tavolino (fonte Wikipedia). Su questi aspetti della società del futuro, già presenti e minacciosi sin da oggi, occorrerà tenere alta la nostra attenzione.

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