lunedì 22 giugno 2015

Facebook, l'Alta Velocità e le nuove "Star" al Family Day 2015

Dopo aver vissuto in prima persona i due Family Day, 2007 e 2015, un confronto e qualche considerazione sorgono spontanee.


 Quella di Sabato scorso è stata un manifestazione che ha evidenziato un passo in avanti della battaglia cattolica per far valere nella società la propria visione del mondo. Rispetto al 2015 tutti gli interventi dal palco sono stati appassionati, competenti, in tema, fatti da personalità emerse in questi 8 anni che fanno della battaglia per la famiglia naturale una missione della loro vita. Nel 2007, a parità di pulmann e metri calpestabili occupati, senza offendere nessuno bisogna dire che le prime 2 ore furono caratterizzate da una quasi lontananza tra cosa succedeva sul palco e l'intenstà dei cartelloni e bandiere che anche allora  eguagliavano per numero e qualità quelli del 20 giugno . Ci pensò il cantante Povia, verso le 17.30 a svegliare e a far concentrare l'attenzione con 2 canzoni, poi Kiko con la chitarra e una *breve* catechesi su Caana, per finire con un sanguigno Pezzotta prestato per un giorno alla battaglia per la famiglia.
Sabato scorso invece è stato un vero e proprio concentrato di leader imbattibili guidati dal portavoce Gandolfini.



 Nessuna distrazione dall'inizio delle 15.00 fino alla pioggia torrenziale delle 18.00. Sono leader e veri capipopolo quelli che hanno parlato, sono nuovi, capaci, convinti, sinceri che trascinano per la trasparenza della loro azione pubblica e sociale fatta di centinaia di conferenze, incontri, articoli che in questi anni hanno plasmato figure come Costanza Miriano, Gianfranco Amato, Mario Adinolfi e l'avvocato  Pillon. Il tutto sorretto dalla competenza tecnica di Alfredo Mantovano che ha chiarito punto per punto gli articoli del ddl Cirinnà e dalla consolidata figura ormai storica di Kiko Arguello che ha portato forse 200.000 neocatecumenali e ha fatto capire a tutti che sarà stata anche una manifestazione laica o multireligiosa ma, con la sua lunga catechesi sulla Genesi e sulla presenza reale di Cristo nell'eucarestia e nella famiglia, ha reso evidente che i cattolici hanno armi teologiche in più di altri che permettono loro di essere di fatto gli unici a battersi per la difesa dei bambini.



Secondo, il valore dei social network sta piano piano sostituendo l'influenza della gerarchia per la movimentazione delle persone. Se per portare i baschi verdi nel 48 a Roma era necessaria una diretta dipendenza tra il Papa , l'azione cattolica e le parrocchie, se nel 2007 era stata necessario un esplicito invito del Cardinal Ruini ai capi di tutti i movimenti ed associazioni laicali, ora tutto questo non c'è più stato.  A parte il caso neocatecumenale, nessun vertice ecclesiale o di grandi associazioni laicali si è speso per portare a Roma il milione di persone, a parte inviti di alcuni Vescovi. Come è accaduto quindi? Pensiamo senz'altro alla potenza di Facebook, ovviamente, che ha sopperito alla mancanza di linee guida ufficiali, e, perchè no, anche ai treni ad Alta Velocità che collegano Milano, e Venezia a Roma in 3 ore (tutto esaurito sulle Frecce nella giornata di  Sabato).
Facebook e Alta Velocità che non c'erano nel 2007.
Ma a nulla sarebbero valsi senza che fosse maturata nel tempo una coscienza per la Famiglia indipendentemente dagli organi ecclesiali ufficiali, e che persone come quelle che hanno organizzato l'evento e sono stati protagonisti ieri non avessero sacrificato la vita personale per un bene più grande.

Una famiglia numerosa testimonia i tentativi di indottrinamento gender

A. Mezzaro
Amici del Timone di Ferrara







Nessun commento:

Posta un commento