mercoledì 3 febbraio 2016

Dialogo con Andrea Rossi: "Il dado è tratto. Dopo Circo Massimo, Adinolfi deve ..... "

30 Gennaio 2016
E'  finita da pochissimo la grande manifestazione del Circo Massimo e incontriamo sulla via del ritorno Andrea Rossi, noto polemista cattolico ferrarese, attivista politico e anche studioso storico di rilievo. Cogliamo l'occasione per chiedrgli le sue impressioni a caldo sulla giornata romana e improvvisiamo una intervista, per così dire, "al volo".


Amici del Timone: Andrea. cosa ne pensi della giornata di oggi?

Andrea R.:E’ la prima volta che partecipo ad una manifestazione di questo tipo.
Una manifestazione auto organizzata che parte dal basso e che nasce, come quella del giugno scorso, senza appoggi nè sindacali nè associativi, che si propone a Roma e al Paese. E che il palazzo dovrebbe avere il dovere di ascoltare.
 Indipendentemente dalle polemiche sui numeri quello che secondo me è evidente è che quella piazza che era a Roma  è una piazza che attualmente non ha rappresentanza politica  e questo è un problema. Manca una cinghia di trasmissione che dalla società civile  faccia passare quel popolo con una rappresentanza all'interno del palazzo, all'interno  delle stanze del potere. Questo è allo stato attuale soltanto un auspicio. Certamente penso che qui, chi ha la possibilità di spendersi anche economicamente debba ad un certo punto rompere gli indugi.
La verità è che ormai molte persone non si riconoscono più nella destra e nella sinistra, una destra ed una sinistra abbastanza manichee. C’è un popolo che non è rappresentato e chiede di essere rappresentato.

 
Amici del Timone:Dei numeri cosa ne pensi?

Andrea Rossi:I numeri c’erano.Credo che sia anche un dettaglio abbastanza marginale fare il conto delle pulci, se c’erano qualche centinaia di migliaia di persone in più o in meno. Penso che sia stato una cosa corretta fare una manifestazione di questo tipo perchè la verità è che si ha molte volte la sensazione che chi tace acconsente: come c’era il silenzio allora il silenzio doveva essere valutato come silenzio assenso. Invece diceva Francesco Nuti in un bel film di di tanti  anni fa, chi tacce “sta’ zzitto”, purtroppo non è vero che acconsente, chi tace molte volte "sta' zzitto" e basta, e non è detto che sia sempre una cosa buona stare zitti, nascondere gli effettivi sentimenti. Oggi invece c’era gente che parlava.

Amici del Timone: E’ un popolo che conquista le piazze ma adesso le piazze stanno  strette. Probabilmente qualcosa si deve muovere. Tu che hai avuto una certa esperienza politica, vedi la possibilità di trasformazione di entità attualmente esistenti  o la nascita di nuovi soggetti?

Andrea Rossi: Penso che debba essere un nuovo soggetto,  e penso che qualcuno fra quelli che sono stati sul palco debba rompere gli indugi e formare un nuovo soggetto politico che rappresenti quel popolo.



Amici del Timone: Hai detto tra quelli che sono stati sul palco: senza voler far torto a tutti coloro che hanno egregiamente parlato al Family Day, puoi fare qualche nome, sommando tutte le qualità richieste per la leadership di un movimento politico e non solo culturale? 


Andrea RossiAdinolfi dovrebbe rompere gli indugi e lanciare una nuova formazione politica che rappresenti il popolo del Circo Massimo. Altrimenti resterebbe un gregge senza pastore. Arrivati a questo punto il dado dovrebbe trarlo qualcuno, non è possibile tergiversare ancora. L’espressione popolare di quella richiesta c’è e non è possibile non ignorarla: occorre che  qualcuno che metta in bella copia i desiderata di tutti quelli che erano in piazza oggi.Adinolfi mi sembra la persona giusta.

Nessun commento:

Posta un commento