Alle prossime amministrative gli elettori hanno a disposizione un partito nuovo.
Si chiama Popolo della Famiglia, è stato appena fondato da Mario Adinolfi e Gianfranco Amato, i
più noti esponenti in assoluto della battaglia contro le adozioni da parte di coppie omosessuali
in nome del diritto del bambino ad avere una mamma ed un papà e contro le teorie gender, che vogliono annullare ideologicamente le differenze naturali tra maschi e femmine per educare i bambini ad una allucinante libertà di scelta della propria identità sessuale indipendente da ogni vincolo costitutivo ed anatomico del corpo.
Si chiama Popolo della Famiglia, è stato appena fondato da Mario Adinolfi e Gianfranco Amato, i
più noti esponenti in assoluto della battaglia contro le adozioni da parte di coppie omosessuali
in nome del diritto del bambino ad avere una mamma ed un papà e contro le teorie gender, che vogliono annullare ideologicamente le differenze naturali tra maschi e femmine per educare i bambini ad una allucinante libertà di scelta della propria identità sessuale indipendente da ogni vincolo costitutivo ed anatomico del corpo.
Protagonisti degli ultimi Family Day e di innumerevoli conferenze per tutta Italia nelle quali hanno dato tutto loro stessi in un tour de force che non ha precedenti, i due hanno quindi dato vita a questo movimento politico che si presenterà alle prossime elezioni per i sindaci di diverse città, tra le quali Bologna, dove si candiderà Mirko De Carli, coordinatore nazionale dei Circoli La Croce Quotidiano.
Amici Del Timone: Mirko, cosa ci sarà di nuovo alle elezioni per il sindaco di Bologna quest'anno?
Mirko De Carli: Ci sarà il Popolo della Famiglia. Davanti alla deriva nichilista di una Bologna 'sazia e disperata', come affermava il Card. Biffi, ci sarà un movimento cristianamente orientato pronto a spendere per ridare dignità e protagonismo sociale alle mamme e papà bolognesi, sfregiati dai fiumi di danaro versati dalla giunta Merola a centri sociali e mondo arcobaleno. Come? Ispirandoci in tutto alla potenza ed attualità del pensiero della Dottrina sociale della Chiesa,
Amici Del Timone: Qual è messaggio in poche parole che sintetizza meglio il tuo programma per Bologna, le tue priorità?
Mirko De Carli: Prima la Famiglia. Una città in cui il tasso di natalità non cresce, in cui non si mettono al mondo figli è una città che non ha futuro, non ha speranza. Rimettere al centro la famiglia vuol dire ridare dignità alla maternità, al ruolo sociale della mamma e all'importanza di creare le condizioni affinché avere un figlio non sia una menomazione ma un bene che va oltre il privato: un bene comune. Bonus bebè, case popolari per le giovani coppie che si vogliono sposare, bonus famiglia per i giovani che convogliano a nozze sono esempi semplici e concreti di questa nuova allocazione di risorse pubbliche targata #primalafamiglia.
Amici Del Timone: Bologna è una città economicamente ai livelli del miglior nord europa ma da sempre dominata da una ideologia di parte. Quali sono secondo te le difficoltà maggiori per governare una città di questo tipo?
Mirko De Carli: L'indifferenza e la paura. Indifferenza al torpore a cui Bologna stessa è soggiogata dalle casematte rosso-arcobaleno. Per cui è normale sentir dire: 'va beh, ma intanto vincono sempre loro'. Paura di scommettere sul cambiamento perché potrebbe comportare un rischio come perdere clienti per una azienda o il proprio posto di lavoro. Questa è Bologna. Noi ci abbiamo messo la faccia sin dal primo giorno definendoci cattolici senza se e senza ma. Perché? Proprio per dare un segnale forte di testimonianza che solo dicendo pubblicamente e senza compromessi chi siamo possiamo veramente provare a riprenderci la città che la sinistra ha distrutto in ogni sua radice identitaria. Le ambiguità delle finte liste civiche sono la conferma che vogliamo far prevalere l'indifferenza e la paura alla coscienza ed alla verità.
Amici Del Timone: Conosciamoci meglio. Il mondo politico è pieno di transfughi e camaleonti che invece sono all'opposto del mood movimentistico, che invece è idealista e non tollera le ipocrisie.
Qual è stata la tua storia politica e come sei venuto in contatto con gli attivisti pro famiglia?
Mirko De Carli: Io sono nato nella politica. Sin da piccolo quando, come si usa dire, sono 'venuto su' a pane e politica. Ho militato da giovane nella sinistra perché l'ambiente familiare paterno da cui provenivo era orientato in tal senso. Ma non tollerando il fatto che la fede dovesse rimanere un fatto privato e non pubblico ho lasciato quella militanza per vivere una vita dove il fatto religioso fosse l'elemento caratterizzante di ogni mio impegno, dal lavoro alla politica. E in politica ho sempre cercato di collaborare con uomini e donne coerenti in questi: penso ad esempio ai parlamentari che hanno combattuto fino all'ultimo al Senato per affossare il ddl Cirinnà. Sono diventato attivista profamily conoscendo Mario Adinolfi e cominciando a girare l'Italia al suo fianco al grido di Voglio la mamma.
Amici Del Timone: Parliamo di alleanze. Anni fa, il partito di Giuliano Ferrara, anti abortista, rimase fuori dal parlamentoperchè si rifiutò di apparentarsi con il Popolo della Libertà. Ora per voi a livello locale si pone il problema dell'apparentamento con altri partiti maggiori?
Mirko De Carli: Nessun apparentamento. Siamo un movimento che non ha nulla a che vedere con i partiti della seconda repubblica. Per questo andiamo da soli, per fare la campagna elettorale che stiamo facendo si paga un alto prezzo politico: il tutti contro uno. Ma ormai, dopo la battaglia sulle unioni civili, ci siamo decisamente abituati. Noi siamo un popolo che ha bisogno di mostrarsi integralmente per quello che e non lo potremmo mai fare accettando mediazioni al ribasso.
Amici Del Timone: Che reazioni hai percepito dopo la tua candidatura, nel mondo , diciamo così, del Family Day ?
Mirko De Carli: Ottime. Grande disponibilità alla collaborazione, entusiasmo e voglia di fare. L'unità la si compie con la testimonianza di uno che offre se stesso per il bene di tutti. La mia candidatura rappresenta questo. E a Bologna siamo tutti uniti verso la grande sfida di riportare la famiglia al centro dell'amministrazione comunale della città.
Amici Del Timone: Fare politica adesso non è più come 10 anni fà, e lontano km da 20 anni fa. Meglio investire più su Internet o sulla
piazza per comunicare il proprio messaggio?
Mirko De Carli: Occorre un giusto equilibrio: i social network sono imprescindibili per chi come noi non ha finanziatori lobbisti. Ma non possiamo non fare il classico porta a porta. L'importante è arrivare al cuore di ognuno per portarlo a comprendere che la sfida del Popolo della Famiglia è anche la sua.
Amici Del Timone: La vostra entrata in campo ha creato malumori in parte dei vostri compagni di strada. Come stanno andando le cose in tal senso?
Mirko De Carli: Bene. L'abbraccio al palazzetto delle carte geografiche dell'11 marzo lo ha confermato. I media hanno lavorato e ricamato molto su cose spesso inesistenti o molto piccole. Noi siamo popolo e questo ci ha salvato nella storia e ci salverà sempre. Il resto è noia, come amava dire il grande Califano.
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