sabato 2 marzo 2013

Idee - Il Grillo parlante parte 1: voce della coscienza o Prometeo liberato




Il Grillo parlante: voce della coscienza o Prometeo liberato.
Prima dell’ultima tornata elettorale per il cattolico che si conforma alla dottrina della Chiesa il pericolo da evitare arrivava principalmente da “sinistra”: la politica sociale tutta tesa ad una “insana rivoluzione antropologica” minava alle fondamenta la dottrina sociale del magistero pontificio che da duemila anni costituisce la radice identitaria dell’Italia e dell’Europa intera. Non è che la lista civica di Monti con il suo <> in termini di temi eticamente sensibili rappresentasse il baluardo della probità morale ma quantomeno non aveva partorito una tanto mostruosa quanto manifesta “carta d’intenti” come quella PD-SEL. Poi ecco le elezioni del 24 e 25 febbraio ultimo scorso. La debacle di Bersani e i suoi compagni potrebbe generare facili ed illusorie euforie se non si cerca di comprendere cosa si cela dietro il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, l’unico vincitore di queste elezioni. In questa sede non si vogliono fare valutazioni di merito sulla parte programmatica del movimento di Grillo (http://www.beppegrillo.it/iniziative/movimentocinquestelle/Programma-Movimento-5-Stelle.pdf ) che ad una prima analisi sicuramente soddisfa la fame di giustizia del cittadino medio ma nel contempo disarma per la puerile semplificazione che sottintende alla base delle sue “misure palingenetiche”. Ad ogni modo partiamo con una certezza: alla pari dell’asse PD-SEL anche il M5S, tanto per intenderci, non si allinea alle indicazioni della “Nota dottrinale della Congregazione per la Dottrina della Fede” del 24 novembre 2002 che dopo aver spiegato i princìpi a cui devono tenere i cattolici in politica, afferma così: «…La coscienza cristiana ben formata non permette a nessuno di favorire con il proprio voto l’attuazione di un programma politico o di una singola legge in cui i contenuti fondamentali della fede e della morale siano sovvertiti dalla presentazione di proposte alternative o contrarie a tali contenuti». E ancora: «Vivere ed agire politicamente in conformità alla propria coscienza non è un succube adagiarsi su posizioni estranee all’impegno politico o su una forma di confessionalismo, ma l’espressione con cui i cristiani offrono il loro coerente apporto perché attraverso la politica si instauri un ordinamento sociale più giusto e coerente con la dignità della persona umana». Già in molte occasioni Grillo si è schierato in favore dei matrimoni omosessuali e comunque il movimento è polarizzato nel relegare nel riserbo della propria coscienza i principi non negoziabili: non a caso quest’ultimi non sono stati inseriti nei punti prioritari del programma politico. Basta poco per accorgersi che la sensibilità non è certamente quella cattolica che impone, invece, come un dovere la promozione attiva della dottrina sociale della chiesa.
Il futuro sicuramente farà calare la maschera a questa macchina di consenso trasversale che sembra coniugare insieme onestà ed efficienza, fiducia ed anticasta, freschezza e novità Ma entriamo nel vivo dell’analisi: i grillini possono essere davvero un’opportunità per la risoluzione dei problemi del paese? Come si suole dire “ai posteri l’ardua sentenza”. Ad ogni modo nel nostro piccolo qualche riflessione possiamo svilupparla.
Il noto sociologo Massimo Introvigne ha definito il Movimento di Grillo e Gianroberto Casaleggio un “nuovo movimento magico” facendo riferimento più al “maître à penser” che non al “frontman politico”, aprendo così uno scenario di “dinamiche esoteriche". Eppure si parla di un movimento politico e non di una confraternita mistica: come mai allora questa similitudine? Per Introvigne, ancora prima dei comportamenti sociali interni ed esterni al movimento (regole, fedeltà, espulsioni) contano i contenuti: "Alla base del pensiero di Casaleggio, lo si capisce dai suoi video e dai suoi scritti, c'è un pensiero di natura esoterica, non nuovo, anzi con radici che affondano in certe società segrete o in certe élite massoniche o gnostiche dell'Ottocento, contaminate successivamente dal culto della tecnocrazia o della scienza: l'idea dei nuovi sapienti-tecnocrati che devono sostituire i politici. L’esoterismo è l'idea di un mondo in cui la vera conoscenza, o la linea politica, è un patrimonio di pochi, di un capo carismatico. Gli altri devono solo adeguarsi, e guai a tutto ciò che li contamina. Poi, il contenuto concreto può variare: dalle antiche sofìe si è passati all'idea della Scienza, per Hitler fu la scienza della razza. Ma anche per Marx, in fondo, l'economia ha la stessa funzione salvifica. Per Grillo ora la chiave di tutto è Internet, la rete, la scelta diretta. La differenza è che quei gruppi erano élite ristrette, poi il '900 ha visto la formazione di movimenti esoterici di massa, in cui il “sapere” è sminuzzato: il pensiero di Casaleggio è un esoterismo da fascicoli a dispense, perde in profondità ma acquista in numero". Introvigne sottolinea che il “fenomeno Grillo” non è una novità: una novità è lo strumento di propaganda, ovvero internet. "Non è il primo a usare in politica questo schema: c'è un Pensiero Migliore che deve essere diffuso capillarmente, ma deve restare controllato per rimanere puro". Un meccanismo che lo studioso definisce potenzialmente totalitario: "Il contenuto è tecnocratico: c'è qualcuno che sarebbe migliore, in grado di far andare bene il mondo, e questo qualcuno deve arrivare al potere". Esiste un altro aspetto, ancora più radicale, che assimila il movimento di Grillo ad una setta: "… è inerente una critica radicale alla democrazia. Per tutti i movimenti di quel tipo, la democrazia è un sistema corrotto che dà il potere o ai più ricchi o ai farabutti: è esattamente il pensiero di Grillo. Perciò è meglio che il potere lo abbiano pochi 'illuminati'". C’è un ulteriore punto focale: "Gli illuminati possono, al limite, vincere le elezioni (Grillo le ha vinte). Ma poiché la democrazia è un residuo della storia, il movimento dovrà mantenere una struttura di controllo autonoma anche sull'operato dei politici". E' esattamente quello che succede in M5S e il caso Giovanni Favia, consigliere regionale dell'Emilia Romagna protagonista di aspre polemiche sulla democrazia interna del movimento, docet. A tale proposito Introvigne aggiunge: "E' in questo senso che si può parlare di setta. Ma attenzione, anche Marx o Hitler erano d'accordo che servisse un partito guida. E' un meccanismo di tutti i totalitarismi. Deriva dalla disistima della politica: servono gli 'iniziati' che controllino la democrazia". Una nevrosi totalitaria che si traduce in un’ossessione per chi "tradisce" e si muove fuori dalla regole imposte. Per Introvigne "è un meccanismo che si vede più comunemente nei gruppi religiosi di tipo gnostico, cioè quelli basati su una verità iniziatica da non contaminare: il gruppo deve essere fedele a quella, senza deviazioni. L'importante è preservare la propria diversità, che però non è di tutti gli adepti, ma solo del capo, o dei capi". In relazione allo strumento di internet Introvigne aggiunge: "I movimenti non nascono mai in rete. Internet è un moltiplicatore. Può invece agire per trasformazione. Faccio un esempio, senza ovviamente nessun paragone valutativo: al Qaida si è trasformata molto da quando è divenuta una rete internettiana diffusa, pluricefala. Più che altro, è particolare il rapporto che Grillo e Casaleggio, e i loro seguaci, hanno con la rete. Stabiliscono un rapporto di tipo mistico. C'è una grossa differenza tra come l'ha usata Obama o la usa Renzi: per loro è solo uno strumento migliore per fare una politica tradizionale. Per Grillo la rete tende a essere il messaggio. La rete è anche il contenuto". Una sorta di panteismo cibernetico. Sintetizzando l’Introvigne pensiero su Grillo e facendo riferimento anche al Prof. Monti, potremmo apostrofarli il Sinarca e l’Esoterista: tutto lascia intendere che Monti e Grillo siano due facce della stessa medaglia, entrambi strumenti degli stessi poteri forti con i quali si vuole contemporaneamente controllare il consenso ed il dissenso, e porlo al di fuori degli schemi politologici tradizionali.

Amici del Timone Ferrara

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