domenica 26 aprile 2015

A quando un 25 Aprile dell'aborto?

In questi giorni si ricorda il 70° della liberazione dell'Italia dal nazi-fascismo ad opera della Forze Alleate. Le celebrazioni dovrebbero essere soprattutto un monito per le generazioni future, affinché non sia mai più Auschwitz e Birkenau e tanto altro in nome di una ideologia.
Eppure non tutti sanno che dall’altra parte dell’oceano, in una delle più prestigiose e civilissime Università degli Stati Uniti, la Princeton, un docente di Etica, Peter Singer, conosciuto anche come il filosofo della Liberazione animale e fautore della linea della “parità” tra uomini e bestie, nonché inventore del termine “specismo”, in questi giorni è tornato a ribadire con convinzione in una intervista radiofonica le sue tesi sull’infanticidio dei bambini handicappati, misura che per il professore sarebbe necessaria nella logica del rapporto tra costi e benefici, tanto da rendere «ragionevole» per il governo e le compagnie assicurative l’ipotesi di negare le coperture per la cura dei neonati gravemente disabili.
Ebbene, tutto questo ricorda drammaticamente un progetto di eugenetica nazista, l’Aktion T4, il cui obiettivo era proprio quello di eliminare le persone affette da malformazioni genetiche, la stessa ideologia che poi ha portato a tutte le sofferenze e gli orrori dei campi di sterminio e contro cui giustamente oggi tanta gente scende per le strade affinché ciò non accada mai più.
Eppure, contro le idee di Peter Singer nessuno si muove e nessuno scende in piazza.  Non solo.  Ma anche la pratica abortiva oggi è ormai diventata ‘normale’, addirittura spacciata come ‘diritto’.  Probabilmente tutto questo trova la propria radice nel desiderio errato dell’uomo di sostituirsi a Dio, nel fare dell’arbitrio umano un assoluto, capace di decidere cosa è bene e cosa è male. 
Ci auguriamo che la festa del 25 aprile, che festeggiamo, porti a riscoprire la vera natura dell’uomo e dei suoi intrinseci limiti, affinché tutto ciò che è accaduto, e che continua ad accadere, possa finire.



domenica 19 aprile 2015

mercoledì 15 aprile 2015

Incontro con Mario Adinolfi e Mons. Negri a Ferrara

Il Circolo Voglio La mamma di Ferrara in collaborazione con

Amici del Timone - Ferrara
La Croce Quotidiano
Centro culturale L'Umana Avventura
Nuovi Orizzonti - Ferrara
Ufficio per la Pastorale familiare e matrimoniale - Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio

 vi invitano alla conferenza

«LE PERSONE NON SONO COSE»
con
Mario Adinolfi
interverrà
Mons. Luigi Negri

DOMENICA 19 APRILE 
Ferrara, Sala San Francesco, ore 20.45

diretta web su www.amicideltimoneferrara.it



«Le persone non sono cose!». È questo il messaggio che verrà lanciato, forte e chiaro, domenica 19 aprile a Ferrara (Sala San Francesco, ore 20.45) nel corso di un incontro promosso dall'Ufficio Comunicazioni Sociali dell'Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio che avrà come ospite Mario Adinolfi, autore del libro 'Voglio la mamma' e direttore del quotidiano 'La Croce'; le conclusioni saranno a cura dell'arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Luigi Negri. Un messaggio che necessita di essere diffuso a gran voce in un contesto come quello attuale, in cui l'essere umano viene sempre più spesso trattato alla stessa stregua di un oggetto o di un prodotto. Gli esempi che si possono fare sono molteplici, sono molto più vicini di quanto possiamo immaginare e fanno ormai parte della nostra quotidianità. Pensiamo alle pratiche dell'eterologa e dell'utero in affitto, vere e proprie compravendite spesso mascherate come donazioni ma dietro le quali si cela quasi sempre un odioso sfruttamento. Non mancano gli interrogativi anche sul versante del fine vita, con l'eutanasia che silenziosamente, e dietro un malinteso concetto di umanità, guadagna spazi nei nostri ospedali, eliminando gli anziani e i soggetti più deboli. Ancora, le nuove frontiere dell'eugenetica aprono scenari particolarmente preoccupanti con la possibilità di creare embrioni umani dotati del patrimonio genetico di tre o più genitori. Appare più che giustificata, dunque, la preoccupazione nel vedere in tutto questo il rischio di una deriva verso un pericoloso transumanesimo, verso l'idea, antica ma mai venuta meno, del superuomo, che pretende di disconoscere e di eliminare i limiti imposti dalla natura. Una falsa e illusoria idea di liberazione che rischia di rendere l'uomo schiavo di chi controlla la tecnica e l'economia. Di fronte a questo attacco all'umano è certamente necessario denunciare la deriva in atto, ma è ancora più urgente recuperare il vero senso della dignità umana. Dobbiamo innanzitutto ritrovare le nostre origini: “Voglio la mamma”, ha detto Mario Adinolfi nel suo ultimo libro. Vogliamo la mamma, e anche il papà: vogliamo cioè che siano chiare e che siano riconosciute le nostre origini, la nostra storia, le radici della nostra identità. Dobbiamo riscoprire il dono e la gratuità quali aspetti fondamentali del nostro essere; aspetti che ci rendono compiutamente umani e quindi inattaccabili da ogni appetito della tecnica della quale si servono certi poteri. Riaffermare questa verità costitutiva del nostro essere sarà un passaggio fondamentale per ritrovare la strada della nostra autentica libertà. Per tutta la città, una grande occasione per dare sostanza al messaggio, anche grazie alla raccolta firme per la petizione internazionale “I figli non si pagano”, contro la pratica dell'utero in affitto, che sarà presentata alle Nazioni Unite. La petizione potrà essere infatti sottoscritta in loco dai partecipanti all'evento.

Il Circolo Voglio La Mamma di Ferrara