lunedì 26 maggio 2014

Libero pensiero e gnosi in una loggia massonica di Ferrara - parte seconda

Padre M. Siano

“Libero pensiero” e “Gnosi” in una loggia massonica di Ferrara  

 Parte Seconda



3. Morte & Vendetta simbolica o “metaforica”
 Nella “tavola” Il Senso della Vendetta Massonica, ancora il «fr. A.·.Mu.·.30°» (Capitolo “Felice Foresti” – RSAA) si lamenta che i cattolici intendano “alla lettera” le minacce di morte contenute in certi rituali massonici contro i massoni spergiuri e traditori.
A:.Mu:. sostiene che sono solo metafore, simboli, e che semmai è la Chiesa che mandava a morte i massoni (forse il fr. A:.Mu:. avrebbe fatto bene a fornire qualche esempio storico di esecuzione pontificia antimassonica...). A:.Mu:. afferma che in passato (secoli XVIII-XIX) i massoni erano costretti ad agire in grande segretezza perciò i rituali massonici obbligavano gli Iniziati a sottoporsi a pene cruente in caso di svelamento di nomi, riti e altri “segreti”...[1] 
 A:.Mu:. scrive:

«Che nei rituali si introducesse qualche forte richiamo alla segretezza sui lavori di loggia, e soprattutto sull’identità dei propri fratelli e sui luoghi di riunione, pena un’implacabile vendetta in caso di violazione e soprattutto di delazione, non appare quindi poi così strano ed insensato. Ma un conto è leggere tale “vendetta” con una chiave meramente profana, un conto è farlo in chiave esoterica»[2].

            Il “fratello” A:.Mu:. passa con disinvoltura dal piano profano, o “exoterico”, a quello esoterico. In un caso o nell’altro, dal punto di vista cattolico, quelle pene anche se simboliche o metaforiche lasciano perplessi e un buon cattolico non dovrebbe assoggettarsi  (con giuramento o solenne obbligazione/promessa) a cose del genere.

            A:.Mu:. riconosce che il concetto di vendetta è presente nei rituali RSAA (9°, 10°, 30° grado), ma tali rituali insegnerebbero a mitigare, a smussare la vendetta... Un esempio riportato da A:.Mu:. : nella leggenda del 10° grado, agli assassini di Hiram è risparmiata una crudele tortura e, di conseguenza, vengono subito decapitati...[3]
            A:.Mu:. spiega che la vendetta massonica è cruda, fredda:

«Ed ecco che la vendetta si stinge degli aspetti più sanguigni e passionali. La Massoneria la include nel proprio percorso, in difficile equilibrio fra gli scacchi bianchi e quelli neri della vita e della nostra umanità, ma pretende che non sia d’impeto (anche se ammette che possa accadere, come nella vicenda del 9° Grado). Bensì contempli una nostra responsabile presa di coscienza, che ci induca ad assumercene tutte le conseguenze. La vendetta massonica è dunque la classica vendetta “fredda” (basti pensare alla leggenda del Conte di Montecristo raccontata dal massone Dumas; oppure alla leggenda del boia di Parigi che prima di calare la lama della ghigliottina sul collo del Re Luigi XVI, ultimo discendente di Filippo il Bello, gli avrebbe bisbigliato all’orecchio “Sono un Templare, questa è la vendetta del Gran Maestro De Molay”)»[4] (neretto nostro).


A:.Mu:. fa capire che in senso esoterico, la vendetta massonica è necessaria per riparare ed eliminare il Male (da riconoscere e sperimentare, secondo A:.Mu:.) che si è inserito nella Genesi, nella Creazione, in ciascuno di noi...   A:.Mu:. parla de «l’atavica riparazione del Male morale che riconosciamo essere parte di noi, come un difetto della Genesi (il vero senso della parola mancante), ed il tentativo della sua graduale soppressione»[5]... La Libera Muratoria è «arte che consente di replicare (e se possibile rettificare, completando la Grande Opera) la Genesi del Cosmo, o quanto meno del genere umano»[6].

            Così A.Mu. conclude il suo articolo:

«Contrariamente ad altri culti, la Massoneria, che non è una religione, ma un antico deposito di sapienza e tradizione, ammette che nella creazione forse è stato compiuto un errore, forse si è verificato un incidente o vi è ancora qualcosa di incompiuto. E’ un’ipotesi, non un’affermazione. Ed è contro questo destino di incompiutezza, che da secoli e millenni la Massoneria perpetua, o cerca di perpetuare la propria Vendetta. Per scavare oscure prigioni al vizio, e per il bene dell’Umanità. E’ una certezza»[7].

Parole oscure, dal sapore gnostico e magico... Le perplessità di noi profani rimangono. E la Vendetta Massonica fa pensare...

Ci chiediamo se l’autore di quella “tavola” («A:.Mu:.») sia proprio il “fratello” «Andrea Musi 30°» chi si firma apertamente nella “tavola” Sindrome Apocalisse (24-2-2013) dove afferma tra l’altro che «anche e soprattutto» le Logge massoniche possono produrre «eggregoro positivo» (ossia “energie”, “campi energetici”...) con «maggior forza e concentrazione» rispetto a «la preghiera continua delle suorine di clausura e dei monaci in conventi sempre più vuoti»[8]...


            Un altro massone (F. C.) del Capitolo “Felice Foresti” scrive nella “tavola” La Pena di Morte del 10° grado RSAA : «Assistiamo nel rituale del X grado ad un evento di “celebrazione” dell’esecuzione capitale, della morte, nel suo aspetto più teatrale»[9].

F.C. elogia la morte e la pena di morte poiché questa sacralizza la vittima:
            «La vittima, a mezzo della sacralizzazione della sua morte, si trasforma, non è più vittima\condannato, ma diventa totem della morte e del sacrificio più grande, quello della vita: diviene “la vittima sacrificale” per la grande e più potente delle divinità “la morte”. [...] Nel “dare” la morte, l’umanità si riappropria di un evento che “subisce” come condizione dell’esistenza senza possibilità di controllo, come un evento improvviso il più delle volte, ingiusto sempre. E’ alla morte stessa che l’atto di uccidere offre un tributo; nel tributo l’uomo ha la sensazione di comunicare con la morte; il controllo della morte come atto estremo nel tentativo di possederla»[10] (neretto nostro).

Poi, F. C. scrive: « Il rituale della morte in X è un’esecuzione alchemica, una fusione di due elementi, vita e morte [...]»[11].

            F. C. fa capire bene che il Caveliere Eletto dei XV (10° grado RSAA) è chiamato a muoversi tra gli opposti Bene e Male, Luce e Oscurità, Vita e Morte, e a congiungerli...
Cito un altro brano di F.C.  (neretto nostro):
«per capire il male bisogna diventare male, per capire il bene diventare bene, in una continua lotta; come il cavaliere non dobbiamo avere paura. Un ruolo pericoloso dove tutto si mescola nell’indistinto della primordialità: l’esercizio della violenza, il contatto con la morte, la preda e il suo inseguitore. Il Cavaliere dunque accetta la fascinazione dell’oscuro e la persegue senza paura di perdersi»[12].

In un’altra “tavola”, ancora sul “fascino per la Morte, il fr. «A:.Mu:. 30°»  cita alcuni brani del Fr. Antonio Panaino (GOI): «Tutto il nostro percorso massonico, ed i riti che l’accompagnano, rappresentano un lungo viatico per prepararsi ed affrontare la Morte. Per possederla anziché esserne posseduti. Ed in questo percorso non vi è nulla, quasi nulla, che riconduca a riti di fertilità, fecondità, generazione della Vita, propri della dimensione femminile»[13].
Ma A:.Mu:. 30° osserva (neretto nostro):

«Se il fine di tutta la nostra ritualità è l’incontro con la Morte, è appena il caso di notare che si tratterebbe di un incontro con una figura declinata al femminile. Una figura che non sarebbe altro che l’immagine speculare della Vita. Praticamente lo stesso principio, la stessa attrice, nell’interminabile successione di Vita e di Morte del genere umano e di tutta la Natura che lo circonda»[14].

Dunque, per A:.Mu:. 30°, Vita e Morte sono due aspetti di un unico Principio...



            4. Elogio a: iniziazione & massoneria femminile, Wicca & magia
            Nella medesima “tavola” sopracitata, al massone A:.Mu:. 30° dispiace che la Massoneria anglosassone “regolare” vieti l’iniziazione alle donne. In compenso, nota l’autore, ci sono vari gruppi massonici “misti” o prettamente femminili sebbene non riconosciuti come “regolari”. Come altro esempio di iniziazione e iniziabilità femminile, A:.M:. 30° cita la Wicca, un movimento di stregoneria aperto a uomini e donne, che pratica magia e riti sessuali («una vera e propria unione sessuale»).
A:.Mu:. 30° afferma che nelle logge massoniche trovano rifugio le idee sconfitte e perseguitate, tra cui l’«antica magia medievale»[15] perseguitata dalla Chiesa. 
A:.Mu:. scrive:
            «Nelle logge risiede infatti ancora l’antica sapienza e la magia del mondo di Merlino e di Camelot. Le stesse cui si rifà la Wicca»[16]

Poi A:.Mu:. 30° narra a questo proposito la scena del film Excalibur (1981) in cui Morgana cerca di ottenere da mago Merlino i segreti della magia. Merlino la invita a darsi pace perché ormai la religione cristiana è vincente:
            «Mentre avviene questo dialogo alle loro spalle scorre una processione cristiana, è la nuova religione che sta cancellando quella antica. Merlino lo sa, ed invita Morgana a darsi pace. Non è più il tempo del Drago. Non è più il tempo dell’antica magia. L’apprendista non desiste e con uno stratagemma estorce al mago la formula per richiamare il Drago. Ma come aveva predetto Merlino la formula non funziona più. A Morgana rimane l’effimero potere di “mascherare” la propria vecchiaia. La magia più superficiale. Merlino invece sprofonda in un’antica grotta (una loggia?), ibernato in una grande stalagmite di ghiaccio, in compagnia del Drago, in attesa che il mondo abbia ancora bisogno e possa ancora credere nella sua magia. Magia che senza la Grotta, senza la Massoneria, sarebbe andata completamente perduta. Anche l’iniziazione femminile non è perduta. Forse è racchiusa anch’essa nelle nostre “interiora terrae”. In attesa che un Drago la risvegli»[17] (neretto nostro).
           
Dunque A:.Mu:. 30°, Cavaliere Kadosch, elogia la Wicca, l’antica magia medievale e il Drago.

I Fratelli della Loggia “Giordano Bruno”, sanno bene che il loro “patrono” aveva una visione «panteistica» di Dio ed era un «mago» da come si evince anche da una loro “tavola” di Loggia (Giordano Bruno il mago). Il massone D.Z. scrive: «il Mago in Giordano Bruno, assurge alla massima dignità nella capacità di cogliere l’infinito ed è tanto divino da non avere bisogno dell’ascesa, poiché la sua mente preparata rifletterà in sé stessa il mondo e ne acquisterà i poteri»[18].



5. Apologia (tra libero pensiero & gnosi) di omosessualità & omosessuali
L’8 maggio 2011, sul website della “Giordano Bruno”, viene inserita una “tavola” del “fratello” A:.Mu:. scritta nell’ottobre 2007. In quel testo A:.Mu:. auspica che la Massoneria accolga gli omosessuali osservando che ci sono omosessuali tra grandi Iniziati massoni... Poi, immancabile, c’è il rimprovero di A:.Mu:. contro il Cristianesimo e la Chiesa Cattolica.
A:.Mu:. scrive infatti (neretto nostro):
«I rapporti omosessuali sono tuttora condannati da cattolici, ortodossi, ebrei, mussulmani, buddisti e dai protestanti, ad eccezione dei battisti e dei calvinisti. I politeismi, invece, da sempre hanno avuto atteggiamenti più tolleranti nei confronti dei diversi  orientamenti sessuali. Diffusa nei popoli celti, e in oriente, l’omosessualità, nel pantheon classico, aveva uno spazio di tutto rispetto. A tutti sono noti gli amori omosessuali di Zeus e Ganimede [ndr: A:.Mu:. non precisa che il conseziente Ganimede della leggenda greca è un adolescente... Insomma, Zeus, “capo” degli dèi dell’antica Grecia, era pederasta o pedofilo...], Dioniso ed Adone, Poseidone e Penelope, Apollo e Ciparisso, di Eracle e Giasone e molti altri, ma non bisogna scordare nemmeno i rituali orgiastici in onore di Demetra, Dionisio e Priapo. Spesso nelle civiltà influenzate dallo sciamanesimo l’androgenia è una caratteristica sacra. Nella cattolicissima Europa, al contrario, lo zelo nel reprimere ogni deviazione dalla rigida ortodossia, si può comprendere solo sul piano della pura preservazione del potere, e del più rigido controllo delle masse. In realtà in nessun brano del Vecchio e del Nuovo Testamento vi è un esplicito riferimento ed una esplicita condanna dell’omosessualità [ndr: anche qui, A:.Mu:. si sbaglia]»[19].
Dovrebbe esser chiaro che la tolleranza del massone A:.Mu:. verso omosessualità & omosessuali, sodomia & sodomiti, è in realtà un’apologia fondata su “libero pensiero” (razionalismo) & gnosi.
Non dispiaccia ai “fratelli” ferraresi se osserviamo che le loro stesse “tavole” confermano, specularmente, il giudizio immutato della Chiesa sulla Massoneria. Di recente persino un Maestro Massone, membro di un’importante Gran Loggia estera, ha ammesso l’incompatibilità di principii tra Massoneria e Chiesa, pur auspicando una sorta di “collaborazione” pratica sul terreno filantropico e umanitario. Ma questa è un’altra storia.





[2] Ibidem. 
[3] Cf. ibidem.
[4] Ibidem.
[5] Ibidem.
[6] Ibidem.
[7] Ibidem.
[10] Ibidem.
[11] Ibidem.
[12] Ibidem.
[14] Ibidem.
[15] Ibidem.
[16] Ibidem.
[17] Ibidem.
[19] A:. Mu:., Chi osa battere alla porta del Tempio?, 08-05-2011, in http://www.loggiagiordanobruno.com/20110508-chi-osa-battere-alla-porta-del-tempio.html

Apostasia, problem number one


Riceviamo e pubblichiamo questa lettera:



"Purtroppo da quando il buon senso è stato mandato in esilio, si deve aver a che fare con persone che sragionano, sarà forse colpa della legge che ha fatto chiudere i manicomi? Questa gente si stupisce che ci sia ancora qualcuno che difende i più indifesi, che non sono certamente i gay, i pedofili, e viziosi di ogni fatta, i deboli sono i bambini: abortiti, attaccati nella loro innocenza quando hanno la fortuna di nascere, oggetti di molestie, e considerati oggetti da possedere a tutti i costi (quando non sono eliminati come cose inutili), sono arrivati a prendere in affitto gli uteri. 
Questa gente molesta, che pretende che il vizio sia considerato una virtù da difendere ed imitare si fa sempre più arrogante, ma se solo vedessero la loro vera condizione, l’eternità che li attende se non si convertono come cambierebbero la propria superbia in umiltà. Questa gente viziata che crede di avere diritti su ogni cosa, non sa che in realtà l’unico diritto che ha l’uomo è, di conoscere, amare e servire Dio, per il resto ha solo doveri rispetto Dio e le anime.  L’alternativa a questa follia è la follia dei santi, dobbiamo farci santi essere ancora il sale della terra. Una cosa ho notato in tutti i buoni cattolici che cercano di fare il proprio meglio è la mancanza di coraggio, nel senso che anche nella bellissima conferenza di Giampaolo Barra, si notava la mancanza di qualcosa e riflettendoci su ho compreso che tutti hanno paura di dare un nome alla crisi in cui viviamo e il nome è apostasia. Alla Salette la Madonna avvertiva: Roma perderà la fede. 





Comprendo lo scrupolo che colpisce ogni buon cattolico, nessuno vorrebbe mai criticare il Papa, si ha una sorta di repulsione, è contro natura direi, il dolce Cristo in terra, la pietra su cui poggia la Chiesa, ma oggi il problema sta li nell’autorità, che si rifiuta di essere autorità, che non condanna gli errori, che tace, che promuove cose non cattoliche, che non sanziona i cattivi, ma tratta i cattolici con durezza inaudita, basta pensare al commissariamento disumano dei Francescani dell’Immacolata, manca solo che vengano riaperti i campi di sterminio, o che questi religiosi vengano venduti come schiavi, per il resto si è fatto tutto per diffamarli, zittirli, derubarli della loro natura, segregarli. 


Mentre un Kasper è libero di cambiare la dottrina sul matrimonio, mentre altri difendono le unioni omosessuali, l’aborto e quant’altro ed altri offendono Gesù sacramento in messe strampalate, l’unico male della Chiesa diventano i cattolici rispettosi della tradizione (non sarebbero cattolici se non fossero attaccati alla tradizione). Ecco, credo che oggi, per scrupolo, o per una falsa idea di obbedienza, o per quieto vivere non si voglia mai affrontare fino in fondo il problema, ci si ferma sempre un passo prima e così alla fine non affrontando il problema, non si cercano neppure le vere soluzioni, che si cercherebbero se solo si fosse consapevoli che la legge suprema della Chiesa, quella che supera ogni altra legge è la salute delle anime, la salvezza delle anime è la legge suprema. Pertanto bisogna senza timore fuggire ogni errore, ogni cosa non buona e cercare ciò che nutre l’anima, ciò che glorifica Dio.



 Nessuna legge può obbligare un’anima a non nutrirsi di cose buone e a fare il proprio dovere secondo la propria vocazione. Nemmeno il Papa può impedire ai religiosi di nutrirsi e dispensare buoni sacramenti, perchè sopra il Papa sta Dio, che ci obbliga a salvarci l’anima e a salvare  anime. Perciò in alto i cuori, siamo in un periodo difficile, ma si può, anzi si deve, avere l’onestà sepur dolorosa di dire che il problema, non sono alcuni sacerdoti, alcune suore, qualche frate, i fedeli, i massoni, le lobby, il problema è che c’è un’apostasia in atto e che l’autorità che dovrebbe portare le pecorelle all’ovile, le disperde e confonde. Dio non ha dato a nessun altro uomo il potere e le grazie che da a Pietro, ma con la massima autorità da pure la massima responsabilità e per questo che si deve pregare per avere un santo e dotto Papa, perchè più si sta in alto, più si hanno doveri verso le anime e più si dovrà rispondere di cosa si è fatto di queste anime.
Annarita."



Grazie di averci scritto Annarita. Sicuramente quello che possiamo dire è che l'uso della ragione non deve mai essere lasciato da parte per nessun timore, in quanto la verità è il metro con cui si misura ogni uomo. Continuiamo a parlare, rimproverare, promuovere idee giuste,  difendere la verità e ovviamente rimanere nell'unica Chiesa, quella Cattolica, fino alla fine dei tempi.Noi cattolici dobbiamo stare attaccati al Papa, non mettere in discussione la sua autorità. Papa Benedetto XVI ci ha dato un esempio dicendo che al suo successore prometteva in anticipo obbedienza e riverenza. Poi magari non ci piace e non condividiamo certe scelte, ma rimane il successore di Pietro, a cui Gesù ha promesso tutto quel che ben sappiamo. Ma continuiamo comunque a richiamare, difendere le verità evidenti, il buon senso comune e soprattutto giustifichiamo sempre le nostre critiche con l'uso dell'intelligenza: la nostra è una religione per uomini, che hanno sempre una libertà di critica, non una religione per pecore.. 

Scarcerati gli indipendentisti veneti. Bisogna dirlo a quelli di mediatrice.net

Soltanto una notizia, nessuna polemica: sono stati scarcerati tutti gli indipendentisti veneti che avevano fatto allarmare gli editori del sito mediatrice.net, sito gestito da alcuni "nuovi" Frati Francescani dell'Immacolata.

Lo riferisce il Giornale in questo articolo:




Avevamo parlato del caso in Aprile  ma non abbiamo intenzione di riaprire la questione, soltanto di chiuderla ..:)



lunedì 12 maggio 2014

Comunicato stampa in risposta a SEL.Video della conferenza

Diceva Chesterton: in questo mondo sbandato dire la verità è un atto rivoluzionario.
Invece, appiattito sul vento che tira è il rappresentante di SEL Massimiliano De Giovanni, che ,nella sua lunga lettera contro la conferenza del prof. Gianpaolo Barra  e Amici del Timone di Ferrara inanella una serie di stupidaggini degne di nota.
Caro De Giovanni, anche se si pratica scrittura creativa, questa non deve essere un alibi per affermare cose prive di senso.
Iniziando dal fatto che la conferenza, a giudicare da quello che dice , non deve neppure averla vista, si sarebbe accorto del fatto che l'accenno all'omosessualità è stato veramente solo un accenno: certo, quando si è fissato con la sodomia si prendono questi svarioni.
Proseguiamo. Che coraggio parlare di diritti, quando si cerca di mandare in galera, tramite l'approvanda legge Scalfarotto, le persone che dissentono dall'ideologia gay; cercando,magari, di farla approvare, come è successo, nottetempo e con la gente al mare.
Ci vuole ancora più coraggio ad accusarci di ideologia(cioè fondarsi sul nulla). Ma si rende conto delle basi scientifico/culturali dell'ideologia gay? Stiamo parlando di un maniaco sessuale chiamato Kinsey, entomologo ( probabilmente pensava di studiar insetti e non persone) , talmente equilibrato da impiccarsi appendendosi per i genitali; autore di sevizie seriali su bambini, che il presidente nazionale di Arcigay Flavio Romani ha pubblicamente affermato che si possono condividere o meno? Quindi si possono condividere delle sevizie?
O del dott. Money, che operò uno di due gemelli omozigoti costringendolo a vivere come persona del sesso opposto e presentando la cosa come un successo, mentre in realtà si suicidarono entrambi?
No signori, la persona umana non è nella disponibilità di nessuno, tanto meno di chi ci vuole sperimentare qualcosa sopra, con la scusa di " nuovi diritti".
Che mi dice dei libretti " educare alla diversità" distribuiti nelle scuole, con i quali si vuole inculcare comportamenti omosessuali tramite i giochetti del dottore e conditi con masturbazioni varie? Rispondete, o è troppo duro da ammetere e fare digerire?
La scuola: terreno di confronto mancato. Ci spieghi perchè il signor Vladimiro Guadagno, che ha il vezzo di farsi chiamare Luxuria,non ha accettato, al liceo Muratori di Modena, di parlare con contraddittorio? Perchè avere paura? 
Un' ultima considerazione: chissà perchè questa ossessione del Medioevo, questo tacciarlo d'incapacità,miopia e inciviltà. Mille anni or sono misero degli archi a sesto acuto a quaranta metri di altezza. Sono ancora là. Quanto resisteranno le vetrate dell'ospedale di Cona?
Ho iniziato con Chesterton, finirò con lui: il cristianesimo ha duemila anni,e ha la profondità di un pozzo.  SEL e compagnia sono appena nati e hanno la profondità di una pozzanghera.
Certo e lieto di incorrere nella censura della stampa e nei rigori della erigenda legge omofobia.

Giulio Melloni
Amici del Timone Ferrara

Video della conferenza:

Scoppia la bagarre politica nel dopo-Barra. Inaspettata discesa in campo di SEL

La maggiore testata giornalistica online di Ferrara, Estense.com, ha inviato un proprio giornalista per seguire la conferenza di Giampaolo Barra e ha recensito con un lungo articolo, anche se con  un titolo leggermente tendenzioso, il grande evento di Venerdì 9 con la  il Vescovo Negri e la conferenza  del direttore del Timone Gianpaolo Barra.
Siamo grati e orgogliosi dell'attenzione che ci è stata dedicata. Ovviamente, data l'importanza del giornale, non è mancata l'esplosione di commenti e anche qualche insulto, pur se dobbiamo dire che il giornale presta una certa attenzione a che il forum si mantenga su livelli civili.
Inaspettatamente, complice forse la imminente tornata elettorale, è poi discesa in campo addirittura SEL, per bocca ddi Massimiliano DE GIOVANNI con questo articolo

In risposta all'esponente di SEL - Ferrara, ecco cosa dice il nostro Marco Paolo S.:

Sig. Massimiliano DE GIOVANNI,


se le premesse del suo futuro impegno politico, se eletto, sono coerenti a quella centrifuga di luoghi comuni anticlericali di cui sopra esposta non credo si possa edificare una società ferrarese, come dice Lei, meno intollerante, meno fascista, meno discriminatoria e meno bulla. La superficialità delle considerazioni di natura sociologica e di ius civile con cui dispiega le sue pretestuose banalità di progresso civile è a tratti irreverente nei confronti della complessità “non lineare” con cui si evolve una società. Ad ogni modo mi piace risponderle con delle riflessioni di rispettabili intellettuali della sinistra italiana. Ad esempio Giuseppe Vacca, storico togliattano del PCI, riconosce con grande onestà intellettuale il valore sociale e pubblico della predicazione cristiana evidenziando che oggi è necessaria una vera rivoluzione culturale. La deriva radicale che ha permeato tanta parte anche della cultura di sinistra è originata dalla torsione nichilistica dei processi di secolarizzazione degli ultimi decenni e dall’inadeguatezza delle idee di libertà con cui la cultura riformista ha pensato di potervi reagire. Mario Tronti, invece, uno dei maggiori filosofi marxisti italiani, senza mezzi termini afferma che “anziché accontentarsi dei luoghi comuni, le culture della sinistra dovrebbero accettare il confronto sul terreno dei ‘principi irrinunciabili’. Qualsiasi esperimento di trasformazione della realtà non può prescindere dall’elemento spirituale presente in ogni essere umano”. Il cambiamento di costumi, caro De Giovanni, è avvenuto “in modo solo istintivo, secondo i dettami delle culture radicaloidi e falsamente libertarie, per cui non esiste altro diritto che non sia il diritto dell’individuo. La sinistra non è stata capace di contrastare questa deriva”. Continua Vacca che “è la Costituzione a definire cosa sia la famiglia, riconoscendole la finalità prioritaria della generazione. L’amore, l’affetto, la solidarietà sono importanti, ma quello che definisce la famiglia è la generazione e il diritto dei nati ad essere generati da un padre e una madre”. Mentre il Pd e la Sinistra continuano ad essere invece totalmente subalterni al radicalismo, come Lei mi sembra di comprendere. Qui nessuno mette in discussione la dignità e il valore delle persone omosessuali, che devono essere riconosciute come ricchezza e risorsa di ogni società, non in quanto omosessuali ma in quanto persone! Ma occorre prestare attenzione quando si pretende ad ogni costo il riconoscimento di un istituto giuridico identico a quello del matrimonio tra un uomo e una donna . E’ quello che hanno fatto i nostri padri costituenti, ma qui non entro nel merito per ovvi motivi di evidenza storica. E non mi si venga a dire che queste posizioni sono omofobe perché Lei non può permettersi assolutamente di giudicare ed etichettare i cuori e le menti delle persone con quei toni tanto apodittici quanto violenti. In egual misura nei confronti di un istituzione bimillenaria come la chiesa cattolica, dalla quale tutto l’occidente deve ritenersi in debito in termini di progresso sociale e civile. Esulando da un approccio epistemologico alla tematica dell’omosessualità, Lei non può parimenti pretendere di parlare a nome di tutti gli omosessuali, parte dei quali, anche per conoscenza diretta, respingono clamorosamente la sostanza e la forma del suo “Rinascimento del gender”. Detto questo, e compreso che la crisi che stiamo vivendo è prima di tutto di natura antropologica, si può, poi, instaurare una proficua dinamica dialogica per il bene comune. Ad maiora per la sua corsa al Consiglio comunale di Ferrara.

domenica 11 maggio 2014

Grazie direttore!


Grazie Vescovo!





Una serata di alta teologia morale spiegata in modo semplice: ecco quello cui le circa 100 persone presenti in sala hanno assistito Venerdì 9 Maggio scorso al cinema Santo Spirito ed in diretta Web da questo sito. Disponibile il video della conferenza per chi non ha potuto assistere.

Il video della conferenza:

martedì 6 maggio 2014

“Libero pensiero” e “Gnosi” in una loggia massonica di Ferrara


P. Paolo M. Siano
                                                               
Libero pensiero” e “Gnosi” in una loggia massonica di Ferrara

Parte 1

L’anno scorso la loggia massonica “Giordano Bruno” di Ferrara (all’obbedienza del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani [GOI]) ha celebrato il suo quarantennale di fondazione (1973-2013). Per il suo compleanno la loggia bruniana è uscita “allo scoperto” organizzando alcuni convegni cittadini aperti al pubblico profano[1]. Tra i relatori troviamo nomi di massoni illustri, come l’allora Gran Maestro del GOI, Gustavo Raffi, e il direttore della rivista del GOI (Hiram), l’orientalista Antonio Panaino. Da quanto appurato, le iniziative “exoteriche” della loggia ferrarese si sono limitate agli aspetti exoterici (o esteriori) della Massoneria (ovvero il suo ruolo nella società: Massoneria & Costituzione, Massoneria & tolleranza religiosa...) e a ribadire la tesi massonica della presunta compatibilità tra Loggia e Chiesa.
Dinanzi a tali iniziative “exoteriche”, ritengo invece più proficuo scandagliare gli aspetti profondi, iniziatici ed esoterici del mondo massonico (ritualità, simbolismo, pensiero, esoterismo). È lì il “cuore” o “DNA” della Massoneria dal quale risulta evidentissima l’incompatibilità tra Chiesa e Loggia. Sotto questo aspetto, la Loggia “Giordano Bruno” ha comunque reso un ottimo servizio ai profani (cioè ai non-massoni), mettendo a disposizione sul suo website vari articoli in cui si può percepire il “sentire” iniziatico ed esoterico della e nella Massoneria.
Tra la Loggia “Giordano Bruno” e il sottoscritto c’è stata in passato una piccola “schermaglia”. In un precedente articolo ho infatti evidenziato come dal website “bruniano” si evincano: simpatia per il Satana di Carducci e per Caino il gran ribelle. Con garbo e delicatezza i massoni “bruniani” mi hanno benevolmente rimproverato di essere “taxilliano” e di riesumare Leo Taxil  ecc... [2] In realtà, “taxillate” a parte, sono proprio loro, i massoni, a dimostrare che, sotto sotto, Taxil aveva un pò ragione...
Non voglio riprendere vecchie polemiche. Desidero soltanto esporre, con linearità scientifica, alcuni testi (in gergo massonico: “tavole”) online di quella Loggia e offrire ai lettori alcuni elementi di ulteriore approfondimento sulla “cultura” di ambienti iniziatici e/o esoterici del mondo massonico.  

1. Simpatie (tra gnosi & razionalismo) verso il “Satana” di Giosué Carducci.
Nel 1863, ad appena un anno dalla sua iniziazione massonica, Giosué Carducci (che nel 1888 giungerà al 33° ed ultimo grado del Rito Scozzese Antico e Accettato - RSAA) scrive l’Inno a Satana che ritroviamo sul website della Loggia “Giordano Bruno”.  La Loggia bruniana spiega che quell’inno non è sulfureo o demoniaco perché, in fondo, il Satana carducciano non sarebbe altro che la riabilitazione e l’esaltazione del dio sensuale Pan, delle forze della natura, della religiosità naturale, ingiustamente  condannate dal cristianesimo dogmatico...[3]
Eppure le parole hanno il loro senso e quell’inno carducciano si apre con versi di carattere, inequivocabilmente, ontologico e gnostico. Infatti, Satana è definito principio immenso dell’essere, materia e spirito, ragione e senso (sensi, sensualità)! Altro che simbolo razional-sensuale!  Ecco i versi di apertura :  «A te, de l’essere / Principio immenso / Materia e spirito/ Ragione e senso; [...]». E poco oltre: «A te disfrenasi / Il verso ardito, / Te invoco, o Satana, Re del convito».
2. Simpatie gnostiche verso Caino, Lucifero e l’Eva ribelle
Sul website della “Giordano Bruno” vi sono anche “tavole” del Capitolo (ossia, la Loggia del 18° grado RSAA) ferrarese  intitolato a “Felice Foresti”. Un certo A.·.Mu.·. (forse lo stesso «A:.Mu:.», che in qualche altra “tavola” si firma col suo grado massonico: «30.·.» o «30°») scrive su L’Anima Ribelle della Massoneria. Riporto un brano molto importante (neretto nostro):

«Nelle formulazioni più antiche si imponeva ai fratelli liberi muratori di essere sudditi fedeli e di buoni costumi, ma si afferma anche il principio che se un fratello si fosse ribellato all’Ordine Costituito, per ragioni dettate dalla sua buona coscienza, avrebbe dovuto astenersi dal frequentare la loggia, ma non avrebbe mai perso la sua qualificazione di iniziato. Insomma anche la Massoneria più antica ed ortodossa non ripudiava fino in fondo i propri fratelli più ribelli. Anche perché forse avrebbe significato sconfessare anche il proprio atavico patrimonio genetico: i massoni, infatti, si ritengono discendenti da un grande ribelle biblico, Caino, il primo fondatore di città; mentre un’altra corrente di pensiero interna alla massoneria fa risalire il proprio percorso sapienziale addirittura alla propria Grande Madre Eva, il primo essere, donna, a venire iniziato alla Conoscenza tramite la sua trasgressione: la prima ribellione del genere umano»[4].


In un’altra “tavola”, A:.Mu:. rimprovera al Cristianesimo di aver rifiutato il «Femminino»:         
«La Chiesa Cattolica continua a proporre come modello di santità un figlio celibe ed una vergine madre [ndr: A:.Mu:. si riferisce a Cristo e a Maria, di cui, in pratica, nega la verginità]. In duemila anni questo ha significato la sistematica svalutazione della relazione coniugale e carnale fra due persone. La perdita del Femminino ha così avuto un impatto disastroso e destabilizzante nella nostra cultura»[5].
A:.Mu:. è convinto che il Femminino (o Femminile) è in Dio... Inoltre, A:.Mu:. nega il celibato (e la verginità) di Gesù... A:.Mu:. fa capire che in Massoneria trovano rifugio le idee gnostiche... A:.Mu:. si sforza di “riabilitare” il termine “Lucifero” citando Eliphas Levi (ex suddiacono cattolico, poi socialista, massone, occultista):
            «Scriveva però Eliphas Levi: “Nulla è più assurdo dell’attribuzione del nome di Lucifero al Diavolo. Il Lucifero intellettuale è lo spirito dell’intelligenza e dell’amore; è il paracleto, è lo Spirito Santo, mentre il Lucifero fisico è il grande agente del magnetismo universale”. Lucifero è la Stella del Mattino, che appare come la più luminosa sia al tramonto che all’alba (morte e resurrezione). Il nome di Satana come sinonimo di Lucifero fa parte dunque della solita disinformazione clericale»[6].

In una “tavola” per la rubrica Esoterismo, il massone A.S. pone in relazione il simbolismo dello specchio con i primi due gradi massonici di Apprendista e Compagno. A.S. accenna addirittura allo specchio di Biancaneve, lasciandosi sfuggire inequivocabili “simpatie” per «Lucifero», il Serpente che indusse Eva a prendere il frutto della Conoscenza del Bene e del Male (neretto nostro):

             «Questo specchio invia alla Regina Nera la sua immagine speculare, Biancaneve, una Regina Bianca con cui non accetta di condividere il potere: è chiara l’opposizione fra plenilunio e novilunio. La vera luce è nel novilunio. Ma chi è che annuncia la luce? E’ la stella di Lucifero, colui che sotto le sembianze di un serpente indica a Eva la mela da cogliere. E come nella fiaba appare una mela stregata. L’antesignana di tutte le mele stregate è la mela di Eva, che come sappiamo dona la conoscenza del Bene e del Male ma anche il sonno e la separazione dall’intelletto senza speculazione, la separazione dell’anima dall’Uno. Ora il cerchio sì chiude con Lucifero portatore di Luce ma anche di Ego, lo specchio portatore di verità, e la mela portatrice di sonno e di parzialità»[7].






[4] A:.Mu:., L’Anima Ribelle della Massoneria, 28-01-2013, in http://www.loggiagiordanobruno.com/tavole-del-capitolo-rsaa-felice-foresti-di-ferrara/lanima-ribelle-della-massoneria, neretto nostro.
[6] Ibidem.
[7] A:. S:., La metafora dello specchio, 17-3-2014, in http://www.loggiagiordanobruno.com/20140318-la-metafora-dello-specchio.html