lunedì 26 maggio 2014

Apostasia, problem number one


Riceviamo e pubblichiamo questa lettera:



"Purtroppo da quando il buon senso è stato mandato in esilio, si deve aver a che fare con persone che sragionano, sarà forse colpa della legge che ha fatto chiudere i manicomi? Questa gente si stupisce che ci sia ancora qualcuno che difende i più indifesi, che non sono certamente i gay, i pedofili, e viziosi di ogni fatta, i deboli sono i bambini: abortiti, attaccati nella loro innocenza quando hanno la fortuna di nascere, oggetti di molestie, e considerati oggetti da possedere a tutti i costi (quando non sono eliminati come cose inutili), sono arrivati a prendere in affitto gli uteri. 
Questa gente molesta, che pretende che il vizio sia considerato una virtù da difendere ed imitare si fa sempre più arrogante, ma se solo vedessero la loro vera condizione, l’eternità che li attende se non si convertono come cambierebbero la propria superbia in umiltà. Questa gente viziata che crede di avere diritti su ogni cosa, non sa che in realtà l’unico diritto che ha l’uomo è, di conoscere, amare e servire Dio, per il resto ha solo doveri rispetto Dio e le anime.  L’alternativa a questa follia è la follia dei santi, dobbiamo farci santi essere ancora il sale della terra. Una cosa ho notato in tutti i buoni cattolici che cercano di fare il proprio meglio è la mancanza di coraggio, nel senso che anche nella bellissima conferenza di Giampaolo Barra, si notava la mancanza di qualcosa e riflettendoci su ho compreso che tutti hanno paura di dare un nome alla crisi in cui viviamo e il nome è apostasia. Alla Salette la Madonna avvertiva: Roma perderà la fede. 





Comprendo lo scrupolo che colpisce ogni buon cattolico, nessuno vorrebbe mai criticare il Papa, si ha una sorta di repulsione, è contro natura direi, il dolce Cristo in terra, la pietra su cui poggia la Chiesa, ma oggi il problema sta li nell’autorità, che si rifiuta di essere autorità, che non condanna gli errori, che tace, che promuove cose non cattoliche, che non sanziona i cattivi, ma tratta i cattolici con durezza inaudita, basta pensare al commissariamento disumano dei Francescani dell’Immacolata, manca solo che vengano riaperti i campi di sterminio, o che questi religiosi vengano venduti come schiavi, per il resto si è fatto tutto per diffamarli, zittirli, derubarli della loro natura, segregarli. 


Mentre un Kasper è libero di cambiare la dottrina sul matrimonio, mentre altri difendono le unioni omosessuali, l’aborto e quant’altro ed altri offendono Gesù sacramento in messe strampalate, l’unico male della Chiesa diventano i cattolici rispettosi della tradizione (non sarebbero cattolici se non fossero attaccati alla tradizione). Ecco, credo che oggi, per scrupolo, o per una falsa idea di obbedienza, o per quieto vivere non si voglia mai affrontare fino in fondo il problema, ci si ferma sempre un passo prima e così alla fine non affrontando il problema, non si cercano neppure le vere soluzioni, che si cercherebbero se solo si fosse consapevoli che la legge suprema della Chiesa, quella che supera ogni altra legge è la salute delle anime, la salvezza delle anime è la legge suprema. Pertanto bisogna senza timore fuggire ogni errore, ogni cosa non buona e cercare ciò che nutre l’anima, ciò che glorifica Dio.



 Nessuna legge può obbligare un’anima a non nutrirsi di cose buone e a fare il proprio dovere secondo la propria vocazione. Nemmeno il Papa può impedire ai religiosi di nutrirsi e dispensare buoni sacramenti, perchè sopra il Papa sta Dio, che ci obbliga a salvarci l’anima e a salvare  anime. Perciò in alto i cuori, siamo in un periodo difficile, ma si può, anzi si deve, avere l’onestà sepur dolorosa di dire che il problema, non sono alcuni sacerdoti, alcune suore, qualche frate, i fedeli, i massoni, le lobby, il problema è che c’è un’apostasia in atto e che l’autorità che dovrebbe portare le pecorelle all’ovile, le disperde e confonde. Dio non ha dato a nessun altro uomo il potere e le grazie che da a Pietro, ma con la massima autorità da pure la massima responsabilità e per questo che si deve pregare per avere un santo e dotto Papa, perchè più si sta in alto, più si hanno doveri verso le anime e più si dovrà rispondere di cosa si è fatto di queste anime.
Annarita."



Grazie di averci scritto Annarita. Sicuramente quello che possiamo dire è che l'uso della ragione non deve mai essere lasciato da parte per nessun timore, in quanto la verità è il metro con cui si misura ogni uomo. Continuiamo a parlare, rimproverare, promuovere idee giuste,  difendere la verità e ovviamente rimanere nell'unica Chiesa, quella Cattolica, fino alla fine dei tempi.Noi cattolici dobbiamo stare attaccati al Papa, non mettere in discussione la sua autorità. Papa Benedetto XVI ci ha dato un esempio dicendo che al suo successore prometteva in anticipo obbedienza e riverenza. Poi magari non ci piace e non condividiamo certe scelte, ma rimane il successore di Pietro, a cui Gesù ha promesso tutto quel che ben sappiamo. Ma continuiamo comunque a richiamare, difendere le verità evidenti, il buon senso comune e soprattutto giustifichiamo sempre le nostre critiche con l'uso dell'intelligenza: la nostra è una religione per uomini, che hanno sempre una libertà di critica, non una religione per pecore.. 

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