venerdì 9 gennaio 2015

Da noi si continua a deridere sempre e solo la Chiesa. Questi gli ultimi vili esempi a Ferrara e Bologna

Attaccare dei giornalisti armati solo di pericolose biro e matite colorate, ammazzare una inserviente di portineria, finire un poliziotto già agonizzante a terra. Questo è capace il cosidetto islam radicale. Può fare male solo a chi non può difendersi. E anche nei territori in cui impera, al massimo può fare azioni suicide o attaccare popolazioni inermi come yazidi e minoranze cristiani. Bel coraggio.

E in Italia invece cosa si fa? Almeno i francesi del giornale satirico assaltato a Parigi
 avevano il coraggio di deridere senza paura l'islam in un momento storico in cui tutti sapevano che
questo avrebbe comportato dei rischi. Certo,  quel giornale derideva anche in modo abbastanza blasfemo la religione cristiana senza correre in quel caso alcun pericolo. Ma intanto il coraggio di esporsi al rischio di ritorsioni contro la religione Islamica, la più pericolosa al mondo per numero di morti causati, glielo si deve attribuire. Religione islamica che è il problema numero uno per il mondo attuale, bisogna ribadirlo come fa La Bussola Quotidiana, senza farsi sviare da chi crede in un Islam moderato o conservatore come la Turchia. Sempre secondo il prestigioso quotidiano cattolico gli unici modelli che reggono sono quelli a guida di generali come l'egiziano Al Sisi che coraggiosamente ha dichiarato una guerra senza tentennamenti al suo stesso mondo religioso.

In Italia invece ci si ferma alla derisione del Vescovo. E del Cristianesimo.
In Italia oltre non si va mai.
A Ferrara è' proprio di questi giorni infatti la diffusione Internet di una
vignetta-volantino in cui viene esplicitamente beffeggiato il nostro Pastore mentre si pubblicizza un concerto in un locale dell'Arci, l'associazione culturale della sinistra che gestisce numerosi pub  e spazi ricreativi in città.

L'Arci provinciale ha poi negato la propria responsabilità, ma ha ammesso di conoscere perfettamente
chi ha fatto il volantino ("è una persona che collabora con noi da tanto tempo" ha detto il presidente
Arci)  con tanto di foto di Mons. Negri che regge in mano una barbie. I legami tra Arci e vignettisti sono talmente stretti che dopo le polemiche è stato fatto correggere il volantino togliendo l'immagine del Vescovo. Si può anche dire che Charlie Hebdo firmava e pubblicava vignette a suo nome, qui si pubblicano vignette offensive a nome di una associazione nazionale importante per poi rimpallarne la responsabilità. Doppia viltà tipicamente italiana.

Molto più grave e ugualmente carico di ambiguità invece il fatto di Bologna dell'ultimo dell'anno.
In piazza Maggiore è stato scelto dal Comune, a guida PD, come fantoccio da bruciare un grande

mostro con una croce sulla fronte, commissionato ad un cosiddetto artista locale. Ci si chiede perchè come simbolo di mostruosità si alluda, con l'appoggio delle istituzioni, esplicitamente alla religione cristiana, in un periodo in cui migliaia di martiri cristiani sono stati e sono invece perseguitati in modo ormai evidente. Che dire:se non altro,  meglio sbeffeggiati che ignorati, meglio irrisi sui volantini che incensati dal mondo di oggi.....

A.Mezzaro

Nessun commento:

Posta un commento